Donna incinta trovata morta in casa, fermato il marito per sospetto omicidio

31 Gennaio 2020   09:21  

Una giovane donna è stata trovata morta nel suo appartamento a Versciaco, vicino a San Candido in Val Pusteria. Gli inquirenti per il momento non escludono un delitto. Sul posto si trovano i carabinieri, la scientifica e il pm di turno. La donna  era una cittadina straniera e viveva in Alta Pusteria in un condominio con il marito.

Nella notte la svolta sul casa con il fermo del marito, Z.M., pakistano di 38 anni, che non ha fornito ai magistrati e agli investigatori un'effettiva spiegazione di ciò che era accaduto alla coniuge.  L'uomo, davanti alle contestazioni degli inquirenti rese precise dalle molteplici testimonianze raccolte tra amici e colleghi di lavoro del pakistano, si è chiuso in un assoluto silenzio. A questo punto i sostituti procuratori intervenuti, considerati i gravi indizi a carico dell'indagato per il delitto di omicidio pluriaggravato e valutato altresì grave e concreto il pericolo di fuga, hanno disposto con decreto il fermo d'indiziato di delitto, immediatamente eseguito dai Carabinieri.
   
Sarà comunque l'autopsia a fugare i dubbi sulla morte della donna, che viveva con il suo convivente in un appartamento in via Anger, in un gruppo di case a prevalente destinazione turistica. Ieri mattina verso le ore 11 una persona, probabilmente un parente, di cui non si conosce l'identità, ha dato l'allarme. Sul posto sono intervenuti il soccorso sanitario e i carabinieri.

La donna è stata ritrovata riversa sul letto. Non c'erano tracce di sangue. Da una prima indagine medica la donna è morta per asfissia. Si ipotizza pertanto che possa essere stata soffocata con un cuscino o strangolata. La donna era in avanzato stato di gravidanza. Alla sua morte si aggiunge quindi anche la morte del bambino che avrebbe dato alla luce fra poche settimane. I vicini di casa hanno dichiarato che si trattava di "una coppia che non si fa notare e non dà nell'occhio" e che pertanto non c'erano stati molti contatti.

Sono 600 all'anno i casi di abusi e violenze nei confronti di donne e bambini su cui indaga la Procura di Bolzano. Circa 270 sono i provvedimenti di allontanamento da casa, ma un uomo su 4 non rispetta le disposizioni dell'autorità giudiziaria. A fornire i dati è il sostituto procuratore di Bolzano, Luisa Mosna, a capo di un gruppo di lavoro composto da quattro magistrati che si occupa di violenza contro donne e minori.


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