Disegno di legge Zan, oggi il voto al Senato

13 Luglio 2021   10:28  

A otto mesi dal voto alla Camera, il disegno di legge Zan oggi in aula al Senato. Senza intese nella maggioranza, il rischio è quello del rinvio della discussione e del ritorno in commissione Giustizia. E si attende una guerra fra ostruzionismo, voti segreti ed emendamenti dei contrari. Il fronte del 'no' - Lega e Forza Italia in testa - chiederà più tempo per una mediazione, per limare il testo e blindarlo. Contro l'ipotesi rinvio in coro Pd, Leu e Movimento 5 stelle. Italia Viva ha già annunciato la presentazione di emendamenti per cambiare il ddl che così com'è, sostengono i renziani, non passerà mai. 

In commissione Giustizia alle 15 si tenterà l'ultima mediazione con il presidente leghista, Andrea Ostellari, che cercherà di trovare un accordo che, nelle fila del Partito democratico, risuona ancora come una epurazione. La Lega spera ancora che ci sia un punto di caduta sulla proposta di Italia Viva, e che si conceda quindi più tempo per rifinire il testo - sulla falsa riga del testo firmato da Ivan Scalfarotto, che di fatto elimina i punti controversi su identità di genere e scuola - e rinviare la discussione a settembre.  In aula alle 16.30 ci sarà il dibattito ma poi sarà dirimente la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare i tempi della legge e il termine per la presentazione degli emendamenti: un'impresa non di poco conto visto che mercoledì ci sarà il voto sulla Rai, poi c'è da incardinare il decreto sostegni bis (che scade 24 luglio) e da stabilire quando rimandare il decreto reclutamenti P.a. alla Camera. Il rischio insomma è che il ddl Zan potrebbe trovarsi nel tradizionale ingorgo parlamentare che precede la pausa estiva e finire nel calendario di settembre. 

Otto mesi fa il voto alla Camera Entra nel vivo al Senato la battaglia sul Ddl Zan: numeri in bilico Il fronte del 'no' - con Lega e Forza Italia in testa - chiede più tempo per una mediazione, per limare il testo e blindarlo. Iv ha annunciato la presentazione di emendamenti. Il rischio è quello del rinvio della discussione e del ritorno in commissione Giustizia Tweet Ddl Zan, Ostellari: "Trovare un accordo. Insistere sull'Aula rischia di affossare la legge" Ddl Zan. Salvini: "Se sarà bocciato sarà colpa della sinistra". Zanda: "Lega non vuole questa legge" Ddl Zan, battaglia al Senato su numeri ed emendamenti Ddl Zan: è scontro in Senato, il testo va in Aula il 13 luglio Ddl Zan, il deputato Pd parla a RaiNews24: "No a voti segreti, la maggioranza c'è" Che cosa prevede il ddl Zan Ddl Zan, cosa prevede l'articolo 2 del Concordato 13 luglio 2021 A otto mesi dal voto alla Camera, il disegno di legge Zan oggi in aula al Senato. Senza intese nella maggioranza, il rischio è quello del rinvio della discussione e del ritorno in commissione Giustizia. E si attende una guerra fra ostruzionismo, voti segreti ed emendamenti dei contrari. Il fronte del 'no' - Lega e Forza Italia in testa - chiederà più tempo per una mediazione, per limare il testo e blindarlo. Contro l'ipotesi rinvio in coro Pd, Leu e Movimento 5 stelle. Italia Viva ha già annunciato la presentazione di emendamenti per cambiare il ddl che così com'è, sostengono i renziani, non passerà mai. In commissione Giustizia alle 15 si tenterà l'ultima mediazione con il presidente leghista, Andrea Ostellari, che cercherà di trovare un accordo che, nelle fila del Partito democratico, risuona ancora come una epurazione. La Lega spera ancora che ci sia un punto di caduta sulla proposta di Italia Viva, e che si conceda quindi più tempo per rifinire il testo - sulla falsa riga del testo firmato da Ivan Scalfarotto, che di fatto elimina i punti controversi su identità di genere e scuola - e rinviare la discussione a settembre.  In aula alle 16.30 ci sarà il dibattito ma poi sarà dirimente la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare i tempi della legge e il termine per la presentazione degli emendamenti: un'impresa non di poco conto visto che mercoledì ci sarà il voto sulla Rai, poi c'è da incardinare il decreto sostegni bis (che scade 24 luglio) e da stabilire quando rimandare il decreto reclutamenti P.a. alla Camera. Il rischio insomma è che il ddl Zan potrebbe trovarsi nel tradizionale ingorgo parlamentare che precede la pausa estiva e finire nel calendario di settembre. Al Senato i numeri a favore del provvedimento sono risicati e al voto segreto i franchi tiratori potrebbero affossare definitivamente la legge. "Con un accordo la legge Zan viene approvata rapidamente al Senato in due giorni, alla Camera ci vorrà un po di tempo. Vogliamo portare a casa la legge o vogliamo fare una battaglia di principio?", ha detto il leader di Iv Matteo Renzi. "Se si vuole trovare un accordo lo si fa, se si vuole andare alla conta per fare contenti quelli che vogliono dire di avere la bandierina, tenete la bandierina, ma poi se si va sotto sapete la colpa di chi è", ha aggiunto. "Farò un appello al  buonsenso, abbiamo la possibilità di dare una legge che dia maggiore tutela alle persone omosessuali e transessuali, siamo a un passo dal portare a casa il risultato. Ci sono due avversari: da un lato la destra che fa ostruzionismo e dall'altro una parte della sinistra che vive di ideologismo. Spero che torni il buonsenso", ha ribadito oggi leader di  Iv ad 'Agorà Estate'. E' di undici voti il margine che divide il fronte dei senatori contrari al ddl Zan da quello favorevole. Per questo alla prova dell'aula, il prossimo 14 luglio, saranno decisivi i 17 senatori di Italia viva. La pietra di paragone è la votazione che c'è stata martedì scorso sul calendario di palazzo Madama. Dopo aver fissato l'approdo per martedì 13 luglio, il centrodestra ha chiesto il rinvio di un'altra settimana. La proposta è stata votata da 134 senatori e respinta da 145. Nei 134 ci sono i senatori di Fi, Lega e Fdi. 

Lo stesso schieramento si manifesterà oggi, quando l'iter del Ddl Zan si aprirà nell'emiciclo con un altro voto, quello sulle pregiudiziali di costituzionalità. A meno di sorprese la questione di costituzionalità dovrebbe essere respinta, perché Italia viva ha già votato il testo alla Camera e difficilmente potrebbe dichiarare incostituzionale un testo che ha votato. Ma anche su questa votazione pesa un'incognita ed è quella che Matteo Renzi ripete da giorni: "Molti nel Pd sono in dissenso ma non lo dicono". Il voto sulle pregiudiziali è tuttavia un voto palese. Chi volesse votare in dissenso non può contare sull'anonimato. Le assenze sarebbero comunque un modo manifesto di testimoniare la propria contrarietà. Anche perché sono i segretari che decidono chi sarà ricandidato alle prossime elezioni. Per questo è improbabile che le pregiudiziali siano accolte. Il vero banco di prova è il voto segreto, che sul ddl Zan può essere richiesto in ogni momento del suo cammino parlamentare. Si tratta, infatti, di una tematica che attiene i diritti della persona. A tal fine da regolamento bastano 'venti Senatori o uno o più Presidenti di Gruppi che, separatamente o congiuntamente, risultino di almeno pari consistenza numerica'. 

Dopo le pregiudiziali e la discussione generale, le votazioni sul ddl Zan inizierebbero quindi mercoledì pomeriggio col voto sugli articoli. In questo caso, per decretare la modifica del disegno di legge devono convergere i voti di Italia Viva e quelli del centrodestra. Questo può accadere, evidentemente, sugli emendamenti che Italia viva deciderà di presentare. A quel punto i 134 del centrodestra, con i 17 di Iv sarebbero maggioranza rispetto ai 145 pro Zan. A pesare, inoltre, almeno dieci voti in dissenso, secondo i calcoli di queste ore. I franchi tiratori dovrebbero essere 5-6 nel Pd e 5-6 nel M5s. 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore