Desirée Mariottini, la Cassazione: La Morte Agonizzante e la Lunga Sequenza di Violenze

25 Novembre 2023   17:00  

Le motivazioni della sentenza emessa lo scorso 20 ottobre dalla Cassazione in merito al processo per la morte di Desirée Mariottini, la giovane di 16 anni deceduta a Roma nel 2018, delineano una drammatica sequenza di eventi criminali che hanno portato alla sua tragica fine.

I giudici della prima sezione penale hanno scritto che la morte di Desirée Mariottini è sopraggiunta "a conclusione di una lunga sequenza di eventi criminosi", culminando in diverse ore di tragedia. Gli imputati sono stati accusati di somministrare sostanze stupefacenti alla vittima, provocandone l'overdose, e di abbandonarla agonizzante su un letto senza soccorso nella cosiddetta 'sala del crack'.

La sentenza sottolinea che gli imputati erano a conoscenza dello stato di estrema debolezza di Desirée prima della sua morte, avendo contribuito all'overdose di sostanze stupefacenti, tra cui metadone, cocaina ed eroina. Gli sforzi di rianimazione effettuati successivamente, inclusi schiaffi, versamento d'acqua e tentativi di somministrazione di una miscela di acqua e zucchero, hanno dimostrato la consapevolezza degli imputati della gravità della situazione.

L'accusa di omicidio è caduta per uno degli imputati, Mamadou Gara, poiché non è stato accertato che fosse presente al momento della morte. La sentenza sottolinea che Gara sembrava essersi allontanato dall'edificio prima delle fasi cruciali che hanno preceduto la morte di Desirée.

La vicenda, che ha scosso l'Italia nel 2018, continua a sollevare questioni sulla responsabilità e sulla mancanza di intervento da parte degli imputati di fronte alla tragedia che si stava svolgendo davanti ai loro occhi.


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