Coronavirus, superati i 35mila decessi in Italia, tornano a salire i contagi e le vittime

Bloccato ingresso da Serbia, Montenegro e Kosovo

17 Luglio 2020   09:39  

Sono 230 i nuovi contagiati da Covid nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto ai 162 di mercoledì.

Le vittime sono invece 20, anch'esse in aumento dopo le 13 di mercoledì. I casi totali salgono a 243.736, i morti arrivano oltre la soglia dei 35 mila (35.017 per la precisione). I dati sono stati pubblicati sul sito della Protezione civile. Gli attualmente positivi sono ora 12.473 (-20), i guariti 196.246 (-230). 

I morti ufficiali da coronavirus in Italia superano i 35 mila, cifra inimmaginabile a inizio epidemia, e Istat e Istituto superiore di sanità (Iss) attestano per la prima volta quanti sono stati stroncati dal Covid come causa diretta: l'89%. In una giornata in cui contagiati e vittime tornano a salire - 230 nuovi positivi e 20 morti -, ecco i risultati dello studio su quasi 5 mila schede di decesso di soggetti positivi. Ma di coronavirus si può morire anche senza concause: il 28,2% dei pazienti non ne aveva.

E la pandemia non è finita: il ministro della Salute aggiunge Serbia, Montenegro e Kosovo alla lista dei Paesi a rischio. "Chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori ha il divieto di ingresso e transito in Italia - dice Roberto Speranza -. Nel mondo l'epidemia è nella fase più dura. Serve la massima prudenza per difendere i progressi che abbiamo fatto finora". Una espressione ricorrente del periodo è "casi d'importazione", come quelli dei bengalesi nel Lazio e degli altri migranti sbarcati soprattutto in Sicilia e Calabria. Altri 42 africani ospiti della Croce Rossa a Jesolo (Venezia) sono risultati positivi, oltre a un operatore della struttura. I focolai locali degli ultimi tempi sono dovuti insomma in gran parte a casi d'importazione o a contagi in aziende, come quelle della logistica e alimentari in Emilia Romagna.

Un altro fronte da tenere d'occhio è quello dei centri estivi per bambini, dopo diversi casi negli ultimi giorni e in vista della riapertura delle scuole. Il commissario Domenico Arcuri è fiducioso che "per il 10 agosto, come si fa in emergenza e in un Paese normale, i test sierologici siano disponibili" per il personale scolastico. Una gara pubblica europea accelerata è stata bandita a inizio settimana per 2 milioni di test. I dati odierni indicano una risalita di contagi e decessi, questi ultimi ormai a quota 35.017, ma buone notizie arrivano dalla Lombardia, di nuovo ben al di sotto del 50% del totale dei nuovi casi a livello nazionale. I positivi odierni sono 80 nella regione più colpita, 46 in Emilia Romagna, 29 in Veneto, 17 in Sicilia e 12 in Toscana; le altre regioni hanno incrementi a una cifra, tranne Umbria, Valle d'Aosta, Molise, Basilicata e Provincia di Trento che non registrano alcun nuovo caso. Istat e Iss dicono una parola definitiva su una questione annosa, la distinzione tra decessi 'per' coronavirus e 'con' coronavirus. Uno studio sulla mortalità indica che 9 su 10, ricoverati tra febbraio e maggio, sottoposti a tampone, sono stati vittime del Covid. Nel restante 11% dei casi il decesso è dovuto a malattie cardiovascolari (4,6%), tumori (2,4%), malattie del sistema respiratorio (1%), diabete (0,6%), demenze e malattie dell'apparato digerente (0,6% e 0,5%). Ma si muore anche in assenza di concause preesistenti, nel 28,2% dei casi. Percentuale simile nei due sessi e in tutte le classi di età.


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