Coronavirus, oltre 9 milioni i contagiati nel mondo. In America Latina superato il milione

24 Giugno 2020   17:10  

A livello planetario, il Covid ha contagiato dalla sua apparizione 9.263.570 persone (di cui 4.630.394 guarite, anche se una percentuale non ancora quantificata delle quali con lesioni anche gravi) e ne ha uccise 477.584.

Alle spalle degli Usa (con  2.347.022 di casi e 121.228 vittime) è il Brasile il paese più colpito con 1.145.906 casi e 52.645 morti. Per numero di casi seguono Russia (598.878), India (456.183), Gran Bretagna (307.682), Perù (260.810), Cile (250.767), Spagna (246.752), Italia (238.833), Iran (209.970) e Francia (197.804).

Tra i paesi con maggior numero di decessi, invece, dietro Stati Uniti e Brasile ci sono la Gran Bretagna con 43.011 morti, l'Italia con 34.675 (di cui 18 nella giornata di ieri) e la Francia con 29.723, di cui 57 nella giornata di ieri. Secondo l'Oms accelerano i contagi e ci sono nuovi picchi, tra i quali un record di positivi in Texas.
 
Usa, Fauci: "Momento critico, dilagare del virus mette paura" Anche ieri nei cinquanta stati si sono contati quasi ottocento nuovi decessi, che hanno portato il totale delle vite stroncate dal morbo in America del nord a 121.228. Le nuove infezioni diagnosticate sono state complessivamente oltre 32mila. Oltre al Texas, gli stati al momento più colpiti sono la Florida (dove nelle ultime due settimane le infezioni sono aumentate del 300 per cento) e la California, che da sola rappresenta la quinta economia a livello mondiale, e dove da qualche giorno è stato reso obbligatorio l'uso della mascherina all'esterno della propria abitazione. Proprio in California i numeri della malattia si stanno drammaticamente elevando, portando la conta dei morti oltre le 5.500 unità e quella dei contagi a quasi 185mila. Complessivamente, gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo oltre che per le vittime del Covid, anche come numero di infezioni totali (2.347.022, di cui 647.548 casi dichiarati fuori pericolo). Le due facce degli Usa ai tempi del Covid: mentre New York, città martire della pandemia, ha celebrato il ritorno alla normalità con un concerto alla stazione centrale, in Texas il governatore repubblicano, fino ad oggi aspro oppositore delle misure di confinamento, di fronte al dilagare dei contagi ha lanciato un appello alla popolazione affinché esca di casa il meno possibile. Se il Covid-19 sembra ormai contingentato nel nord-ovest degli States, nei quali ha impattato pesantemente nella sua prima ondata sul suolo americano (il solo stato di New York conta 30.927 vittime), in altre aree del paese sta al contrario aumentando la propria virulenza. È il caso appunto del Texas, dove l'ultimo bollettino ha fatto registrare un record delle infezioni: più di cinquemila in appena 24 ore che ne hanno portato il totale dalla comparsa del morbo a quasi 120mila. Davanti a questo dato, il governatore Greg Abbott, artefice del deconfinamento estremamente anticipato avvenuto all'inizio di maggio nonostante gli avvertimenti delle autorità sanitarie, non ha potuto far altro che tornare sui propri passi affermando che "di fronte al dilagare dell'epidemia non c'è alcuna ragione in questa fase a uscire di casa senza necessità reale". Si tratta di uno smacco, oltre che per lo stesso Abbott, anche per l'amministrazione centrale che ha sempre spinto per una veloce normalizzazione delle attività sociali ed economiche, anche se il nuovo coronavirus negli Stati Uniti è tutt'altro che debellato. Sulla situazione sanitaria negli Usa è intervenuto poche ore fa anche il virologo Anthony Fauci, immunologo capo dello staff presidenziale (nonostante i suoi frequenti contrasti con lo stesso Trump) per il quale "le prossime due settimane saranno critiche". Fauci, rispondendo alle domande di una commissione della Camera dei rappresentanti, si è detto estremamente preoccupato per la crescita delle infezioni negli States e per l'ennesima volta ha lanciato un appello ai cittadini affinché mettano in atto tutti i gesti-barriera consigliati dalle autorità. Secondo lo scienziato l'incremento dei casi registrati, al contrario di quanto affermato da Trump, non è dovuto al sovrappiù dei test effettuati ma fotograferebbe il dilagare del virus tra la popolazione. Una dinamica, ha detto Fauci, "che mi mette davvero molta paura". 

America Latina, oltre 100 mila morti Nella fase attuale la virulenza dell'epidemia si sta scatenando a piena potenza in America Latina dove nelle ultime 24 ore si è registrata un'ulteriore impennata dei decessi, che nell'intero continente hanno superato la soglia dei centomila, per la precisione 100.176. Sommando i dati provenienti dalle autorità sanitarie delle capitali sudamericane, si contano infatti ben 2.632 morti accertate da Covid-19. Come si può notare dai dati riportati più sopra, più della metà dei casi letali al momento si contano in Brasile.

Estremamente preoccupante anche la progressione dei contagi in tutto il continente, il cui numero è ora di 2.153. 562, con un aumento rispetto a lunedì di 62.811 casi. Di fronte all'esplosione dei casi sul proprio territorio, nelle ultime ore la Colombia, dove si contano 73.760 infezioni e 2.524 morti, ha deciso di prolungare il lockdown fino al 15 luglio. Dal Perù giunge invece la notizia che più di 200 poliziotti sono morti di coronavirus e più di 15mila sono rimasti contaminati nel tentativo di far rispettare le misure di confinamento nel paese. Un tributo di sangue che si va ad aggiungere a quello delle decine e decine di medici e infermieri caduti sul campo della lotta al "demone dell'Hubei" e che ancora oggi lamentano una cronica carenza di materiale di protezione personale, nonostante le corsie siano ancora affollate di malati in gravi condizioni.

Cina: 12 nuovi casi, 7 sono a Pechino La Cina segnala 12 nuovi casi di coronavirus, nove di trasmissione locale e tre 'importati'. Tra i primi, sette si registrano a Pechino - dove sono 256 i contagi confermati dall'11 al 23 giugno- e due nella vicina provincia di Hebei. Qui, riferiscono le autorità sanitarie locali, si tratta di casi legati al nuovo focolaio di infezione scoperto nei giorni scorsi nella capitale.Due dei tre casi 'importati' vengono segnalati a Shanghai e l'altro nella provincia di Shaanxi, con il totale che sale così a 1.888. I dati ufficiali del gigante asiatico parlano di 83.430 contagi dall'inizio dell'emergenza sanitaria, con 4.634 decessi e 78.428 dichiarate guarite. Anche oggi non vengono segnalati nuovi casi nella provincia di Hubei e nella sua Wuhan, dove si è inizialmente manifestato il coronavirus.

Tokyo, 55 nuovi casi, massimo da inizio maggio Il governo metropolitano di Tokyo conferma 55 nuovi casi di infezioni di coronavirus nella capitale mercoledì, facendo segnare il massimo livello giornaliero da inizio maggio. Gli ultimi sviluppi rafforzano le preoccupazioni delle autorità sanitarie circa un possibile nuovo picco di contagi n Giappone, sebbene la metropoli abbia registrato una fase discendente dei casi della malattia fino al termine di maggio.   La nuova ondata, secondo gli esperti, si è di fatto manifestata a partire dalla revoca dello stato di emergenza, avvenuta il 25 dello scorso mese nelle rimanenti 5 prefetture inclusa la capitale Tokyo. A inizio settimana il governo centrale ha rimosso le restrizioni sui viaggi tra le diverse regioni, autorizzando il ripristino di gran parte delle attività commerciali. Ad oggi a livello nazionale ci sono stati 18.034 casi di coronavirus, con 965 decessi complessivi. La prefettura di Tokyo conta da sola 5.895  infezioni.

India, 15.968 nuovi casi in un giorno Mai così tanti casi di Covid-19 in  un solo giorno in India. Il ministero della Sanità di Nuova Delhi ha  comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 15.968 nuovi  contagi e 465 morti legati al coronavirus. Il bilancio della pandemia  nel Paese asiatico sale così a 14.476 morti, mentre i casi sono in  totale 456.183.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore