Coronavirus, La temperatura si misura a scuola, respinto dal Tar ricorso ministero

18 Settembre 2020   09:47  

Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva d'urgenza, chiesta dai ministri Azzolina e Speranza, della delibera con cui il governatore Alberto Cirio impone alle scuole piemontesi di verificare la temperatura degli studenti all'inizio delle lezioni. Lo apprende l'ANSA da ambienti della Regione Piemonte.
    Le scuole continueranno dunque a misurare la febbre agli studenti, in Piemonte, almeno fino al 14 ottobre, quando la causa sarà discussa in Camera di Consiglio.
    La decisione di respingere la sospensiva, secondo quanto si apprende, si basa sul fatto che l'ordinanza regionale non sovverte quanto stabilito dallo Stato, ma lo integra. Per i giudici amministrativi, sempre secondo quanto si apprende, il rischio sanitario era comunque tale da giustificare provvedimenti straordinari. 

Cirio, governo consideri Piemonte un esempio - "Sono dispiaciuto che la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte, invece che considerarlo un esempio". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulla decisione del Tar di respingere la richiesta di sospensiva d'urgenza dell'ordinanza sulla verifica della misurazione della febbre. Un provvedimento, sottolinea, che "punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni".
 

Fonti Governo,opportuno impugnare atto Piemonte:"L'impugnazione da parte del governo dell'Ordinanza del Piemonte è stata un atto opportuno e un gesto di buonsenso". È quanto dicono fonti governative in merito alla sospensiva del Tar. "Il ricorso presentato, spiegano le fonti, ha raccolto il disappunto dell'intera comunità scolastica regionale e cercato di evitare disagi a scuole e famiglie, che si sono viste stravolgere le regole di sicurezza a poche ore dalla ripresa. Regole condivise da tutte le Regioni, Piemonte compreso, fin da giugno. Si attende ora con serenità e rispetto il giudizio definitivo. Ma resta la convinzione che cambiare le regole in corsa non sia stato rispettoso nei confronti di scuole e famiglie che si sono a lungo preparate per questa ripartenza".


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