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Una crescente ribellione contro i compiti estivi si sta manifestando tra studenti e genitori, con una significativa parte della popolazione scolastica che esprime disapprovazione verso l'eccessivo carico di lavoro assegnato durante le vacanze. Secondo un'indagine condotta da Skuola.net su 1.000 studenti delle scuole medie e superiori, ben l'80% degli studenti considera troppo pesanti i compiti estivi.
Tre studenti su quattro hanno manifestato il loro rifiuto nei confronti dei compiti estivi, con il 25% che si oppone categoricamente e il 49% che li accetterebbe solo se fossero pochi o di natura diversa. Questa insoddisfazione è condivisa anche da una significativa percentuale di genitori, circa il 40%, di cui il 12% è completamente contrario e il 27% in parte contrario agli assegnamenti estivi.
Uno dei motivi principali di questa controversia è l'uso sempre più frequente della tecnologia da parte dei docenti, che continuano ad assegnare compiti anche dopo la fine dell'anno scolastico tramite registri elettronici, e-mail e chat di classe. Circa il 60% degli studenti ha segnalato di aver ricevuto compiti estivi dopo la fine delle lezioni, con un terzo che ha ricevuto assegnazioni mentre erano già iniziate le vacanze.
Matematica e Italiano emergono come le materie più onerose, con il 38% degli studenti che segnala la Matematica come la più impegnativa seguita dal 23% che cita gli esercizi di Italiano. Anche le lingue classiche e straniere (latino, greco e lingue moderne) ricevono una quota significativa di compiti estivi, evidenziando una distribuzione ampia delle richieste tra le diverse discipline.
Nonostante le critiche, più del 70% degli studenti prevede di completare o quasi completare i compiti estivi entro settembre. Una parte significativa di questo gruppo (17%) conta sull'aiuto attivo dei genitori per superare eventuali difficoltà o semplicemente per supportare nello svolgimento degli esercizi. Tuttavia, circa la metà degli studenti sarà lasciata a gestire da soli il proprio carico di lavoro.
Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, commenta che i compiti estivi sono sempre meno visti come un'opportunità di crescita culturale, ma piuttosto come una punizione per studenti e famiglie. Propone un approccio più esperienziale e interattivo per l'estate, come visitare musei, esplorare il territorio o organizzare attività culturali con i genitori, per contrastare il gap di apprendimento che gli studenti possono subire durante le vacanze.
La discussione sui compiti estivi rimane aperta, con un numero crescente di famiglie e studenti che sollevano dubbi sulla loro utilità e impatto sulla qualità delle vacanze estive. Resta da vedere se queste critiche porteranno a cambiamenti significativi nella prassi educativa delle scuole italiane.