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COSENZA - In una lettera autografa di Giuseppe Iannicelli è stato rintracciato il movente del triplice omicidio suo, della compagna Betty Taoussa e l'infaticidio del piccolo Nicola Cocò Calmpolongo di soli 3 anni.
Nella lettera l'uomo aveva dichiarato alla moglie che voleva pentirsi e, come scrive la Gazzetta del Sud, a far fuoriuscire la notizia è stato il fratello Battista.
Le sue dichiarazioni sarebbero agli atti dell'inchiesta che nei giorni scorsi ha portato a 33 fermi eseguiti dalla guardia di finanza.
Giuseppe Iannicelli era stato condannato in quanto ritenuto a capo di un gruppo di spacciatori operanti nella Sibaritide.
Della lettera, secondo quanto scrive la Gazzetta, gli investigatori non avrebbero, però, trovato traccia.