sezioni
La mattina del 25 giugno a Cologne, ai piedi del Monte Orfano, è stato rinvenuto il corpo senza vita di Matteo Formenti, il bagnino del centro acquatico di Castrezzato (Brescia), dove venerdì scorso un bambino di quattro anni è tragicamente annegato. Le forze dell’ordine, intervenute dopo la segnalazione di escursionisti, hanno isolato l’area mentre il medico legale predispone le verifiche necessarie per l’identificazione ufficiale.
Formenti, 37 anni, originario di Chiari, era scomparso lunedì mattina, poche ore prima che i carabinieri notificassero l’avviso di iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo nell'ambito della vicenda del bimbo deceduto. In quel frangente gli era stato sequestrato il telefono cellulare, misura disposta dalla Procura.
L’auto del 37enne è stata ritrovata nei pressi del corpo, lungo un sentiero boschivo: secondo le prime ipotesi investigative, l'uomo potrebbe essersi tolto la vita. La dinamica del decesso resta al vaglio, ma l’ipotesi del gesto volontario è al momento ritenuta la più plausibile.
La scomparsa di Formenti aveva fatto scattare una mobilitazione immediata: il sindaco di Chiari, Gabriele Zotti, aveva lanciato appelli sui social, esortando il bagnino a farsi trovare e offrendo supporto alla sua famiglia. Anche la comunità locale, così come gli amici e i colleghi, avevano condiviso messaggi di speranza e solidarietà .
La vicenda si innesta nella tragica sequenza di eventi legati alla morte del piccolo di quattro anni, spirato domenica dopo essere caduto in acqua e aver lottato per la vita per due giorni . L’inchiesta, inizialmente mirata a chiarire le responsabilità tecniche e organizzative, aveva visto iscritti nel registro degli indagati il bagnino e altri membri del personale di sorveglianza