Bimba di 8 anni vittima del fuoco della Polizia, proteste in Brasile

23 Settembre 2019   11:19  

A centinaia gli abitanti delle favelas di Rio de Janeiro sono scesi in piazza per urlare la loro rabbia e il loro dolore per l'uccisione di una bambina di 8 anni attribuita agli agenti di polizia impegnati in un'operazione di sicurezza.

"La vita nelle favelas conta", "Smettetela di ucciderci", si leggeva sui cartelli e gli striscioni dei manifestanti. Una protesta condivisa da politici e attivisti e rimbalzata sui social media dove al centro delle accuse è il pugno di ferro del nuovo governatore Wilson Witzel, che ha assunto l'incarico a gennaio. Da allora il numero dei morti durante le operazioni delle forze di sicurezza nelle aree più povere della città, molte delle quali in mano alle gang di narcotrafficanti, è andato continuamente crescendo, con un record di 1.249 uccise tra gennaio ed agosto. Nessun commento a quanto accaduto da parte del governatore, il cui ufficio ha diffuso una nota per esprimere "profondo rincrescimento" per la morte della piccola.
 
Agatha Vitoria Sales Felix era in compagnia della madre venerdì sera a bordo di un camioncino quando è stata raggiunta da un colpo di arma da fuoco alla schiena a Alemao, una delle più grande favelas di Rio. E' morta dopo il ricovero in ospedale. Quest'anno il suo è il quinto caso di un bambino della cui morte viene accusata la polizia. Secondo gli abitanti del posto, la polizia stava dando la caccia ad un motociclista quando la bambina è stata uccisa. Le forze di sicurezza sostengono invece che gli agenti stavano rispondendo ad un'aggressione da parte di una banda di criminali e che a un certo punto è scoppiato uno scontro.
 
La famiglia di Agatha contesta questa ricostruzione dicendo che gli agenti davano la caccia ad un motociclista e non c'era nessuna sparatoria nel momento in cui la bambina è stata colpita. Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta.

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