Messico, Italiani scomparsi venduti da poliziotti a banda criminale

25 Febbraio 2018   11:56  

Svolta nelle indagini per la scomparsa di Vincenzo Cimmino, Raffaele e Antonio Russo nello stato di Jalisco, nel Messico occidentale. Quattro poliziotti - 3 uomini e una donna - sono stati arrestati con l'accusa di aver "venduto gli italiani a una banda di criminali".

Gli agenti, che fanno parte del comando di Tecalitlán, secondo il procuratore generale Raúl Sánchez "hanno partecipato attivamente al coordinamento e all'organizzazione" con la banda in questione.

In quella zona opera il 'Cártel Jalisco Nueva Generación', una delle organizzazioni criminali più potenti del Messico dove in generale gli agenti di polizia lavorano spesso al servizio di questi gruppi.

Giorni fa, i media locali avevano denunciato l'arresto di altri tre poliziotti di Tecalitlán per la scomparsa di Raffaele, Antonio e Vincenzo Russo, che hanno rispettivamente 60, 25 e 29 anni.

Anche se la famiglia dei tre aveva affermato che si trovavano in Messico come turisti, le autorità di Jalisco hanno riferito che erano dediti alla vendita di prodotti contraffatti e Raffaele era stato in carcere 3 anni fa nello stato messicano di Campeche.

Sanchez ha detto che i poliziotti arrestati sono accusati del reato di sparizione forzata e che comunque le ricerche dei tre italiani continuano. Poi ha aggiunto che la polizia di Tecalitlán è indagata.



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