Argentina, chiuso processo su "Desaparecidos", emesse 48 condanne per crimini contro l'umanità

30 Novembre 2017   10:04  

Si è chiuso in Argentina il più grande processo della sua storia con la condanna di 48 dei 54 ex militari e civili accusati di crimini contro l'umanità commessi durante la dittatura tra il 1976 ed il 1983, che ha provocato 30mila morti. Sono state 29 le condanna all'ergastolo per il rapimento, le torture e le uccisioni dei "desaparecidos". Altri 19 imputati sono stati condannati a sentenza tra gli 8 ed i 25 anni di carcere, 6 sono stati assolti.

Tra i condannati, gli ex capitani di Marina Alfredo Astiz, tristemente noto come "l'angelo della morte", Ricardo Cavallo e Jorge "Tigre" Acosta. Durante il processo, durato cinque anni, sono state ascoltate 800 testimonianze su fatti avvenuti nella scuola meccanica della Marina, l'Esma, trasformata nel principale lager del regime dove si stima che furono uccisi 5mila oppositori.

Tra i 789 capi di imputazione contestati agli imputati - che originariamente erano 68, ma 14 sono morti durante i cinque anni di processo - otto si riferiscono ai cosidetti "voli della morte", durante i quali i militari gettavano in mare vivi i desaparecidos per farne scomparire i corpi.

Questo è stato il terzo processo condotto in Argentina da quando, nel 2005, sono state abolite le leggi che impedivano che venissero perseguiti i crimini commessi durante la dittatura. Nel 2011, altre 16 ex militari sono stati condannati all'ergastolo, tra i quali Astiz ed Acosta che oggi hanno ricevuto la stessa condanna per altri capi di imputazione.

Astiz durante il processo ha detto che "non chiederà mai il perdono" ed ha definito "le organizzazioni per i diritti umani gruppi di vendetta e persecuzione".



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